- CIME: Angelo Grande (mt. 3.521) e Cima Vertana (mt. 3.545). Traversata.
- GRUPPO: Ortles-Cevedale con partenza da Solda a mt. 1.861, attraverso il Dussendorfer Hutte o Rifugio Serristori a 2.721 mt.
- DIFFICOLTA’: PD+ solo un po’ di attenzione ai borli in bilico;
- TEMPI: 3 h per l’Angelo Grande + 5/6 per la Traversata completa con discesa nuovamente su Solda;
- NOTE: l’ordine regna sovrano, si vede e si sente.
Per fare una parete grande ci vuole un pennello grande, per prendere confidenza con le alte sfere occorre conoscere l’Angelo Grande, che non è l’Ongiulun.
Qui è tutto un Paradiso, dal rifugio alle cime: si spazia dalle Pecore agli Angeli, per passare dal Custode del rifugio, che non si chiama Angelo.
Gita sistematica ed ormai collaudata del Cai Desio di fine luglio, con meta posizionata lontano, ma anche no. Con meteo incerta la gita come al solito diventa oggetto di mille peripezie, dal si/no continuo fino ad arrivare alla mistificazione di coloro che gufano. Superiamo tutto e tutti, tranne le caparre, e ci infiliamo in auto tutti pronti.
L’obiettivo vero però era un altro: separare il sacro dal profano, dividere il giorno dalla notte, l’umido dal secco, ma soprattutto separare bene l’ansia dall’angoscia e come si sa non è facile!
Stanno persin studiando corsi per migliorare la tecnica.
Se poi mettete su un furgone due elementoni come Antonio Inox e Pier57 il disastro più che annunciato è da risolvere: quattro ore sul camione con loro due, dopo 196 tornanti è come far esplodere un paio di bombette nucleari. Tra il conducente inferocito (Inox) ed il navigatore irrequieto (Pier) è un attimo far saltar la scintilla. A Solda sul curvone che immette verso il sentiero ci sono ancora i vetri spaccati delle case wc-no che giacciono immobili (nessuno ancora oggi alle 19.00 ha avuto il coraggio di raccoglierli!) dopo una micro inkazzatura di entrambi. Bud Spencer & Terence Hill avrebbero avuto manna per i loro copioni.
Ricordiamo per la cronaca, ma soprattutto per gli sprovveduti che: “l’Ansia è semplicemente la paura per la prima volta di non portare a termine la seconda, mentre l’Angoscia è la paura di sbagliare per la seconda volta la prima!”. L’applicazione di questo teorema potete ben immaginare quale sia, ma è utilizzabile anche cambiando addendi e/o nome dell’addendo ed è adattabile specie in alcune circostanze.
Detto questo, Inox ci conduce con la sua guida oculata e silenziosa (è proprio qui il punto: non lasciate mai che Clint non dica una parola per 4 ore; la sua serietà è in realtà un obice che si auto-carica positivamente e negativamente) al parcheggio di Solda dopo migliaia di tornanti e metri di dislivello percorsi sulle strade dello Stelvio. Il Gruppo dell’Ortles incute sempre un doveroso rispetto, ma per come sono conciati oggi i ghiacciai e i pendii di queste montagne, c’è proprio da piangere. Chissà 50 anni fa che spettacolo godere soltanto della vista di questi versanti; oggi abbiamo la fortuna di raggiungerli più facilmente, ma anche di vederne maggiormente le ferite e la sofferenza. Finalmente la meteo dà a noi, ma soprattutto a loro, un minimo di refrigerio.
Partiamo alla volta del rifugio Serristori inseguendo la Lepre…
dopo un paio d’ore arriviamo sul ripiano dove giace il Dussendorfer Hutte e dove troviamo dolci pulzelle che ci attendono con i loro vestitini tipici: colorati ed apparecchiati al tempo stesso! Un pullulare di gonnelline scodinzolanti che attira clienti a destra e a sinistra; il posto è delizioso ed il laghetto che si trova immediatamente adiacente è un gioiellino, con le sue strutture in legno e con la canoa in tronco. Come riesce facile ad una parte dell’Italia di valorizzare il proprio territorio!
Mangiamo proprio bene e cerchiamo poi di dormire visto che la sveglia è posizionata sul presto andante; in camera l’unico neo è la scala di legno, che si appoggia al letto a castello e che non rimane fissata e quindi incombe su coloro che desiderano solo dormire (Sara darà prova la mattina di cosa significa potenzialmente cadere dal primo piano). Partiamo alle 6.20 ed alle 9.20 siamo in cima all’Angelo Grande. Salita non difficile, se non per un risalto roccioso che si supera arrampicando e seguendo un itinerario parzialmente attrezzato. Il resto è una ‘cresta di borli’ dove occorre solo far ballare l’occhio. Dalla cima è come al solito “un gabaret di cime”, in particolare il ghiacciaio di Lasa ed in secondo piano le Cime Venezia.
Da qui una lunga cresta rocciosa ci depositerà sul ghiacciaio che permette di raggiungere il Colle di Rosim, punto di ripartenza per la seconda cima della giornata, la Cima Vertana. In prossimità del Colle dell’Angelo Grande alcuni di noi ritornano per la cresta di salita.
Ci ricongiungeremo nuovamente in piazza a Solda alle ore 16.00, in quasi perfetta sincronia coi tempi ipotizzati e percorsi per la traversata delle due cime.
Volti contenti e neanche tanto stanchi; adesso il ritorno con una nuova autista, la Stefy: nuovamente per il Passo dello Stelvio e per l’immancabile sosta a Cepina, dove adagino (e non da Gino!) arriviamo quasi tutti, tranne quelli che dovevano essere a casa presto. Pier57 ordina e il campeggio ormai mitico risponde e prepara: pizze a go-go sfornate con precisione millimetrica e molto apprezzata. Oggi Lana Del Rey è rimasta nel cofanetto, in compenso è montato in cattedra un italiano paragonabile al Bisfidus-Acti-Regularis (ndr: nome non digitabile per ovvie ragioni) ……e difatti quasi tutti han scaricato e/o han dato fiato alle trombe!
Son lontani i tempi “del Sella”, ma neanche tanto.
Vivere, condividere e raccontare non sono solo dei verbi e periodicamente questa lezione grammaticale la ripassiamo volentieri. Adesso e a dispetto del periodo ci attendono ancora “attimi vivaci” da percorrere insieme e siamo molto sicuri che magari saranno sempre i soliti, ma sapranno arricchirci in modo continuativo: ci auto-auguriamo un bel mese di agosto!
Partecipanti: Stefy, Raffaella, Sara, Angeletta, Luciana, Eugenio, Pier di Desio, Pier57, Antonio Inox, Enrico, Andrea, Marco, Alessandro, Gianluca, Augusto, Paolinux, SilvanoR, Davide (lui i 3.500 metri li ha raggiunti almeno un paio di ore prima di tutti gli altri!) e Patajean.
p.s. Prossima volta da queste parti: con gli sci! Cima delle Pecore (SchafbergSpitze) e Angelo Piccolo sono potenziali siti per un SA1 lontano da casa. Vorranno i nostri eroi spostarsi fin qui? Chi può dirlo….
by Patajean