- META: Castiglione Olona;
- PERCORSO: 53 KM partenza da Castellanza;
- DISLIVELLO: alla fine tra i vari sali-scendi ne abbiamo contati 450 mt D+;
- NOTE: dalla sella della MTB il Medioevo è apparso molto ricco di monumenti e storia, ancora oggi e come sempre in Italia.
Oggi, sabato 30 aprile 2022, lo abbiamo dedicato alle nostre origini Longobarde; si narra che proprio i nostri antenati longobardi avessero inventato le prime biciclette: fatte con le ruote usate da Fred Flinstone, erano troppo pesanti per essere condotte: sella di legno massello, ruote di granito! ….insomma un paio di tonnes da condurre e sicuramente incontrollabili nelle discese di Gornate!
Un po’ meno verticale di come lo si vede stampato sulle locandine della gita, il percorso si snoda lungo il fiume Olona per salire da Castellanza City fino all’oasi Toscana di Castiglione Olona.
Si passa dalla cittadina brutta e caotica al borgo che ti catapulta direttamente in “Toscana”, passando attraverso il verde dei boschi che contengono il sinuoso dipanarsi dell’Olona, questo nome così impegnativo che sembra evocare qualcosa di mastodontico ma che, invece, nasconde un rigagnolo simile ad un serpentello celato tra il verde della primavera.
Partiamo con le mountain bikes più varie: da quella noleggiata alla Decathlon fino a quella messa in commercio da E. Musk, che fa da bici, divano, panchina, da tavolo e da ombrellone e da borsa, così puoi non mollarla mai. Pesa come una piuma del cigno, senza il cigno o come il portafoglio una volta utilizzato per comprarla.
Ci accorgiamo della leggerissima salita solo perché il fiume scorre nella direzione opposta mentre, a dispetto del sinuoso percorso dell’Olona, noi siamo diretti nella direzione da raggiungere.
Come al solito non sembra vero di avere tutto il verde che si vede e in alcuni tratti riconosciamo luoghi che in qualche modo vediamo tutti i giorni: la Pedemontana oppure i parchi per la corsa nell’ora di pranzo durante il lavoro, oppure quelli che vorremmo avere: come rinunciare ad una biblioteca nel verde?
L’obiettivo di Castiglione è sempre là, ma nel mezzo ci sono cultura, storia e monumenti a cui dare un’occhiata. Nell’ordine visitiamo il Monastero di Torba, Palazzo Branda, La Collegiata ed il suo Monastero interno, la Chiesa di Santa Maria foris Portas ed infine le Rovine di Castelseprio.
Una bella scorpacciata di cultura; per esempio nel Monastero di Torba la leggenda delle tre monache coi volti mancanti narra della loro fuga dal monastero stesso; ancora oggi le monache vagano nelle vallate di Torba cercando di rientrare nell’affresco per ritrovare la pace…….in effetti, pensandoci, anche noi in questi mesi stiamo vagando con animo incredulo e inquieto alla ricerca della neve che non c’è più, per riposizionarci senza troppa pretesa nell’affresco dello scialpinismo.
Ascoltiamo la storia dei Visconti e dei Longobardi, immaginiamo come potevano vivere all’epoca e ci battiamo un cinque per la fortuna di vivere nell’oggi, forse.
Arriviamo in Toscana verso le 12.15 con un ultimo sforzo sul c.d. “Piccolo Stelvio”, una serie di piccoli e corti tornanti che portano in cima alla collina su cui è collocato il Castello, dove prendiamo il meritato fiato.
Lo sguardo da qui è veramente affascinante e, dopo esserci rifocillati ad un baretto, eccoci pronti a ripartire. Qui Fabio e Gigi prendono una direzione diversa per il rientro su Cermenate, mentre il resto del Gruppo riparte a ritroso, decidendo di far visita a Castelseprio.
Qualche salita che devasta le energie rimaste, molte considerazioni su tutto ciò che in Italia puoi trovare come arte in generale, con conseguenze talvolta non favorevoli al loro mantenimento, insomma troppa roba.
Per finire arriviamo a Castellanza con l’idea di prenderci un gelato, idea che si manifesta devastante:
- Le indicazioni stradali dateci sono peggiori della mancata connessione in caso di ricerca autonoma;
- La ricerca personale “a intuito” si materializza in un piccolo fallimento, credo dovuto solo alla stanchezza;
- Le ulteriori indicazioni ricevute da passanti sono figlie di una sfiducia nei confronti di umani non residenti (per fortuna!) nello stesso paese;
- Le ultime dritte, seppur delicate perché provenienti da persone con problemi di dizione, ci fanno capire che siamo nella “città alta” e, invece, ciò che cerchiamo è in quella “bassa”….
- Le ultime forze rimaste ci permettono di concentrarci sulla meta via satellite, meta che raggiungiamo, ovviamente!
Morale: non potevamo immaginare gelato più buono dopo questa Via Crucis, beh diciamo che la recensione la faremo un’altra volta.
I Mountain Bikers di oggi: Stefy-Anna-GigiM-FabioK-Davide e Patajean
by Patajean